“La Grecia non vuole seguire la strada delle sanzioni anti-russe”. Lo ha detto il ministro degli esteri russo, Sergei Lavrov secondo cui se da un lato comprende bene che la Grecia è un membro della NATO, dell’UE, dall’altro “vediamo anche che la Grecia non vuole seguire la strada dell’aggravarsi delle sanzioni anti-russe, la Grecia in linea di principio non è soddisfatta di ciò che sta accadendo ora tra l’Occidente e il Federazione Russa e confidiamo che i nostri amici greci, con la loro saggezza, faranno la scelta che soddisfa le loro convinzioni”.

E ha aggiunto: “Gli accordi di Minsk, su cui si basa la soluzione diplomatica della crisi nell’Ucraina orientale prevedono un divieto diretto di permanenza delle truppe straniere in territorio ucraino. C’è nessun divieto di inviare armi in Ucraina. Tuttavia all’inizio ci sono state molte truppe straniere lì. Non ce ne sono migliaia, come alcuni a volte dicono erroneamente. Ma ci sono alcune centinaia di americani, britannici. In genere non c’è embargo sulle armi”.

Il nodo verte anche l’utilizzo del porto ellenico di Alexandroupolis come base da cui trasferire mezzi e uomini in Ucraina. Secondo Lavrov in occasione del recente (e “ottimo) colloquio avuto con il parigrado greco, Nikos Dendias, “abbiamo sollevato la questione dei nuovi passi compiuti nelle relazioni greco-americane per il rafforzamento dello status della porto di Alexandroupolis per i suoi scopi: Marina americana e sì, certo, leggiamo in quali direzioni gli americani utilizzeranno questo porto”.

@mondogreco

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